Il Global Risks Report 2025, presentato dal World Economic Forum, offre un quadro sulle sfide che il mondo si prepara ad affrontare nel breve e lungo termine. Giunto alla sua ventesima edizione, il rapporto evidenzia come i rischi globali si siano intensificati, intrecciando elementi geopolitici, economici, ambientali, sociali e tecnologici, in un contesto di crescente frammentazione politica e incertezza istituzionale.
Tra i rischi più immediati, il rapporto colloca al primo posto i conflitti armati tra stati. La crisi ucraina, i conflitti in Medio Oriente e Sudan, e le crescenti tensioni su Taiwan evidenziano una regressione verso un’era di "recessione geopolitica". Il multilateralismo, che una volta fungeva da pilastro della stabilità globale, è sotto pressione. Gli Stati sembrano più inclini ad agire unilateralmente, con un calo di fiducia nei meccanismi delle Nazioni Unite, come il Consiglio di Sicurezza, incapace di prevenire escalation e risolvere conflitti
L’impatto dei cambiamenti climatici emerge come il rischio ambientale più urgente. Eventi meteorologici estremi – incendi, inondazioni, uragani – sono in aumento, amplificando crisi umanitarie e minando l’economia globale. Il rapporto rileva anche un peggioramento dei rischi a lungo termine legati alla perdita di biodiversità e al collasso degli ecosistemi, problemi spesso percepiti come distanti ma che si manifestano con sempre maggiore urgenza
Misinformazione e disinformazione sono al vertice delle preoccupazioni per il 2027. L’uso crescente di intelligenza artificiale per creare contenuti ingannevoli rappresenta una minaccia alla stabilità politica e sociale. Inoltre, i rischi legati alla cybersicurezza, come spionaggio e guerra cibernetica, alimentano ulteriormente il panorama geopolitico già teso
Sorprendentemente, i rischi economici come l’inflazione e il rallentamento economico sono scesi nella classifica delle preoccupazioni a breve termine. Tuttavia, l’interconnessione con altre aree di rischio, come le disuguaglianze sociali, mantiene alta l’attenzione sugli impatti economici a lungo termine. La concentrazione di risorse strategiche e le tensioni economiche tra grandi potenze rappresentano nuovi fronti di crisi
Il rapporto riflette sui vent’anni di evoluzione dei rischi globali, sottolineando come le soluzioni più efficaci siano emerse da una cooperazione internazionale robusta. In un mondo sempre più frammentato, il ripristino della fiducia tra stati e istituzioni internazionali sarà cruciale per affrontare sfide che nessun paese può risolvere da solo.