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Regno Unito: svolta per regime “res-non-dom”?

Regno Unito

Regno Unito: verso la possibile abolizione del regime “res-non-dom”

Il regime fiscale “res-non-dom” del Regno Unito potrebbe essere destinato a scomparire a partire dal 6 aprile 2025. Il governo britannico ha manifestato l’intenzione di eliminare questo trattamento fiscale agevolato, che attualmente consente ai beneficiari di non pagare imposte sui redditi e i capital gain prodotti all’estero, a meno che non vengano trasferiti nel Paese. Se questa proposta diventerà realtà, molti dei 68.800 contribuenti che ne usufruiscono potrebbero cercare rifugio fiscale altrove. Sebbene costituiscano solo lo 0,25% dei contribuenti britannici, questi soggetti contribuiscono per il 3,15% del gettito fiscale del Paese, versando mediamente circa 13 volte più di un normale contribuente.

Il flusso migratorio verso altri Paesi, già accelerato dalla Brexit e dalla pandemia, potrebbe subire un’ulteriore spinta. Secondo l’Economic Statistics Centre of Excellence, tra il 2019 e il 2020, circa 1,3 milioni di persone hanno lasciato il Regno Unito, una cifra che rappresenta la più significativa riduzione della popolazione britannica dal dopoguerra. L’Italia, in questo contesto, si sta affermando come una delle mete più attrattive per top manager, investitori e individui ad alto reddito (i cosiddetti high-net-worth individuals, HNWI).

Le modifiche in discussione
Il governo britannico ha già anticipato la volontà di modificare il regime fiscale “res-non-dom”, introducendo una riforma che abolisca il concetto di “domicilio” e che basi la tassazione solo sulla residenza. Il cambiamento potrebbe entrare in vigore a partire dal 6 aprile 2025, ponendo fine al sistema attuale che prevede la tassazione dei redditi esteri solo quando rimessi nel Regno Unito (remittance basis).

La nuova proposta prevede un’esenzione totale dai redditi esteri per i primi quattro anni di residenza, a condizione che i soggetti non siano stati residenti fiscali nei dieci anni precedenti. I residenti che non potranno accedere a questa esenzione quadriennale saranno soggetti alla tassazione ordinaria delle plusvalenze estere (Capital Gains Tax - CGT).

Il regime transitorio
Per agevolare il passaggio al nuovo sistema, il governo ha previsto un regime transitorio. Coloro che attualmente beneficiano della remittance basis potranno rivalutare i loro asset esteri a una certa data e continuare a tassare i proventi esteri secondo le regole attuali fino al 6 aprile 2025. Inoltre, si ipotizza l’introduzione di una “Temporary Repatriation Facility” (TRF), che permetterà di trasferire i redditi esteri generati prima di questa data, beneficiando di una tassa ridotta per un periodo di tempo limitato.

Anche l’imposta di successione (Inheritance Tax - IHT) potrebbe subire modifiche significative. L’attuale sistema basato sul domicilio potrebbe essere sostituito da un regime legato alla residenza, applicabile a chi ha vissuto nel Regno Unito nei dieci anni precedenti all’evento imponibile, estendendo la tassazione sui beni esteri per un decennio anche dopo aver lasciato il Paese.

Fonte: Il Sole24Ore, articolo a cura di Antonio Longo e Antonio Tomassini

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