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Nuovo Documento OCSE: come le Multinazionali rispondono alla fiscalità globale

documento OCSE

L'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha recentemente pubblicato un'analisi dettagliata sul comportamento delle multinazionali rispetto alla tassazione. Il rapporto, intitolato "MNE Business Functions and Corporate Taxation", offre una panoramica sulle strategie adottate da oltre 6.600 grandi aziende e 700.000 società controllate in 200 giurisdizioni, fornendo dati preziosi per comprendere il rapporto tra fiscalità e localizzazione delle funzioni aziendali.

Come le multinazionali rispondono alla tassazione

Le multinazionali strutturano le proprie operazioni su scala globale, allocando le diverse funzioni aziendali come produzione, vendite e attività finanziarie in base a molteplici fattori. Tradizionalmente si riteneva che le aliquote fiscali fossero il principale driver delle scelte di delocalizzazione, ma i dati dell'OCSE mostrano una realtà più complessa e sfaccettata.

L’analisi suggerisce che le aliquote fiscali effettive più elevate influenzano soprattutto le funzioni aziendali legate alle holding e alle attività finanziarie intra-gruppo, che tendono a stabilirsi in hub con tassazione agevolata o nulla. Di contro, le funzioni più operative e routinarie, come la produzione e le vendite, risultano meno sensibili alle differenze fiscali e si distribuiscono in base ad altri criteri economici e strategici.

Tassazione e incentivi: una questione di equilibrio

Oltre all’aliquota nominale, altri aspetti del sistema fiscale influenzano la scelta delle multinazionali riguardo alla localizzazione delle loro attività. Tra questi figurano:

  • Incentivi fiscali mirati, che premiano specifici investimenti o settori;
  • Norme sul riporto delle perdite, che possono rendere più attrattive alcune giurisdizioni;
  • Regole anti-elusione, che limitano la possibilità di trasferire profitti verso Paesi a bassa tassazione.

Il peso della fiscalità nella localizzazione delle controllate

L’OCSE ha analizzato in particolare il comportamento delle imprese in Paesi con tassazione effettiva inferiore al 15%, evidenziando un’alta concentrazione di società di holding e finanziarie rispetto agli Stati con fiscalità più elevata. Più del 70% delle entità che svolgono queste funzioni si trova infatti in giurisdizioni a fiscalità agevolata. Viceversa, le attività legate a produzione, vendite e servizi risultano meno dipendenti dal livello di tassazione e più influenzate da fattori economici come la domanda di mercato, la forza lavoro qualificata e l’infrastruttura industriale.

Implicazioni per policy maker e aziende

La ricerca OCSE fornisce spunti di riflessione per governi e imprese. I policy maker possono utilizzare questi dati per calibrare meglio le politiche fiscali, bilanciando competitività e equità del sistema tributario. Le aziende, invece, possono sfruttare queste informazioni per affinare le loro strategie di internazionalizzazione, considerando non solo il livello delle imposte, ma anche il quadro regolamentare complessivo.

Con un panorama fiscale globale in continua evoluzione e la spinta verso un imposta minima globale del 15%, lo studio OCSE rappresenta una risorsa essenziale per comprendere il futuro delle strategie fiscali delle multinazionali e il loro impatto sull’economia globale.

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