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Legge di bilancio Germania 2026: il governo approva un piano da 520 miliardi

Nel mezzo di un’Europa alle prese con sfide economiche complesse e nuovi equilibri geopolitici, la Germania ha compiuto un passo significativo sul fronte della politica fiscale.
Mentre in Francia il dibattito sulla manovra 2026 è ancora aperto e il percorso parlamentare si preannuncia complesso, il governo tedesco ha già approvato in Consiglio dei Ministri il proprio progetto di bilancio, tracciando una traiettoria orientata alla crescita.
Il 30 luglio, il governo guidato dal cancelliere Friedrich Merz ha dato il via libera a un bilancio da 520,5 miliardi di euro, con un ricorso al debito pari a 174,3 miliardi, più del triplo rispetto al 2024, e investimenti pubblici concentrati su infrastrutture e difesa.
La manovra segna un cambio nell’approccio alla finanza pubblica e potrà incidere sul dibattito economico europeo nei prossimi mesi.

Infrastrutture e difesa al centro della strategia

Il bilancio 2026 prevede 126,7 miliardi di euro di investimenti destinati a modernizzazione della rete ferroviaria e stradale, transizione energetica e digitale, e rafforzamento della difesa.
Di questi, 58,9 miliardi saranno finanziati tramite un fondo speciale per le infrastrutture da 500 miliardi di euro, escluso temporaneamente dal freno al debito costituzionale.

Per la difesa, nel 2026 è prevista una spesa complessiva di circa 108,2 miliardi di euro (di cui 82,7 miliardi a bilancio ordinario e 25,5 miliardi dal Bundeswehr Sondervermögen). Il ministro della Difesa Boris Pistorius ha motivato l’incremento con la necessità di adeguare equipaggiamenti e infrastrutture.
Il piano include l’assunzione di 10.000 militari a tempo indeterminato, 20.000 a tempo determinato e 2.000 lavoratori civili, con un aumento dell’organico della Bundeswehr e del personale civile collegato.

Finanza pubblica espansiva e sostenibilità dei conti

La ripartizione dell’indebitamento per il 2026 è la seguente:

  • 89,9 miliardi dal bilancio ordinario
  • 58,9 miliardi dal fondo infrastrutture (escluso dal freno al debito)
  • 25,5 miliardi dal fondo straordinario per la difesa

Il totale porta l’indebitamento a 174,3 miliardi di euro. Secondo indicazioni di governo, la riforma approvata a marzo consente di ricorrere fino a 380 miliardi di nuovo debito per la difesa nel periodo 2025–2029.
Il quadro a medio termine 2027–2029 indica un disavanzo complessivo di 172 miliardi di euro (in aumento rispetto ai 144 miliardi inizialmente stimati), riflesso di misure concordate in coalizione e di maggiori oneri per interessi (fino a 66,5 miliardi nel 2029, rispetto ai 61,9 miliardi precedentemente previsti).

Crescita stagnante e misure di consolidamento

Sul piano macroeconomico, la Germania affronta il terzo anno consecutivo senza crescita reale. Il governo punta su una ripresa graduale dal 2026 con conseguente aumento del gettito fiscale e su interventi di razionalizzazione della spesa, tra cui:

  • riduzione del numero dei commissari federali
  • revisione dei programmi di finanziamento
  • tagli a spese amministrative non prioritarie

Tra le misure concordate figurano un pacchetto di stimolo alla crescita per compensare minori entrate di Länder e Comuni e l’anticipo al 2027 dell’aumento delle indennità di maternità (originariamente previsto per il 2028).

Discussione parlamentare e posizioni dei partiti

La legge di bilancio sarà discussa in Parlamento a partire da fine settembre. L’opposizione cristiano-democratica (CDU–CSU) ha già annunciato emendamenti e paventato possibili ricorsi alla Corte costituzionale, contestando l’uso dei fondi speciali in deroga al principio del freno al debito.

Anche all’interno della maggioranza non mancano divergenze: i Verdi (Bündnis 90/Die Grünen), forza ecologista della coalizione, chiedono obiettivi ambientali più ambiziosi; i liberali dell’FDP, invece, spingono per misure più rigorose sul contenimento del debito.

Il voto sulla legge di bilancio rappresenterà un passaggio cruciale per la stabilità politica del governo guidato da Olaf Scholz, sostenuto da una coalizione detta "semaforo" (SPD–Verdi–FDP) per via dei colori rappresentativi dei tre partiti.

Implicazioni europee

La scelta tedesca costituisce un riferimento per il dibattito fiscale dell’UE in vista del ritorno del Patto di Stabilità nel 2026.
Resta aperto il tema dell’interpretazione delle regole e del bilanciamento tra investimenti pubblici, sostenibilità del debito e obiettivi comuni europei. L’evoluzione dell’iter parlamentare e l’attuazione dei progetti di spesa saranno elementi centrali da monitorare nei prossimi mesi

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