I mercati finanziari globali stanno attraversando una fase di trasformazione. Il dollaro si rafforza, l’oro subisce una correzione, mentre Wall Street registra nuovi record, a differenza dei listini europei, frenati dai titoli dell’export e delle energie rinnovabili. Parallelamente, si osserva una crescita nei rendimenti dei Treasury e una corsa senza precedenti del Bitcoin, la cui capitalizzazione ha superato quella dell’argento, raggiungendo oltre 1.800 miliardi di dollari.
L’esito delle elezioni presidenziali statunitensi ha portato a un riposizionamento degli investimenti globali, con effetti significativi su asset class e aree geografiche. Ora la questione centrale è distinguere i movimenti dettati dall’emotività da quelli che riflettono strategie di lungo periodo.
I mercati azionari sono mossi principalmente dai fondamentali delle aziende e dalle valutazioni iniziali. Attualmente, le società quotate a Wall Street mostrano multipli sugli utili attesi più elevati rispetto agli anni precedenti, il che richiede cautela da parte degli investitori. Questo contesto ha spinto grandi nomi della finanza, come Warren Buffett, a ridurre la propria esposizione azionaria, aumentando invece la liquidità e l’investimento in titoli di Stato a breve termine.
Tra le opportunità di mercato, il focus si concentra su settori strategici nell’Eurozona, come automotive, industria, cemento e utility, oltre che sulla Cina, considerata un pilastro imprescindibile dell’economia mondiale.
In Europa si aprono prospettive interessanti per le aziende del settore difesa, grazie alla possibile crescita della spesa militare richiesta agli alleati NATO. Questo potrebbe favorire in particolare le società specializzate in tecnologie avanzate.
Anche le criptovalute sono sotto i riflettori. Negli Stati Uniti, un maggiore interesse istituzionale potrebbe sostenere non solo il Bitcoin, ma anche le valute digitali emergenti, attualmente in ritardo rispetto al leader di mercato. La crescita del Bitcoin, inoltre, appare legata a dinamiche strutturali come l’espansione dell’offerta monetaria globale e l’aumento della spesa pubblica, rendendo plausibile un ulteriore incremento del valore.
Il recente aumento dei rendimenti dei Treasury potrebbe avere un impatto negativo sui bond governativi locali, mentre il segmento delle obbligazioni societarie ad alto rendimento offre prospettive interessanti per chi è disposto a bilanciare rischio e rendimento. I mercati emergenti, invece, potrebbero risentire dell’apprezzamento del dollaro, riducendo l’attrattiva delle loro obbligazioni.
Per quanto riguarda gli Stati Uniti, le politiche economiche in programma potrebbero favorire rendimenti obbligazionari significativi, nonostante un probabile rallentamento della discesa dei tassi da parte della BCE.
Il settore tecnologico americano rimane uno dei più promettenti, grazie agli investimenti in innovazione, soprattutto in un contesto in cui il Nasdaq ha mostrato performance inferiori rispetto a indici come il Dow Jones e l’S&P 500. Allo stesso tempo, i settori difensivi come la sanità rappresentano un’opzione interessante per gli investitori più prudenti, grazie a valutazioni contenute e a un potenziale di crescita legato all’invecchiamento della popolazione e alla sostenibilità delle spese sanitarie pubbliche.
Fonte: Affari e Finanza di Repubblica del 18/11/2024