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Iva internazionale e regimi doganali: pubblicata relazione della Corte dei Conti europea

iva internazionale

Con la recente pubblicazione della Relazione speciale n. 8/2025, la Corte dei conti europea affronta in modo dettagliato il tema della vulnerabilità fiscale legata ai regimi doganali semplificati nell'ambito dell'IVA internazionale, con particolare riferimento ai rischi di frode e alle relative conseguenze in termini di gettito fiscale.

Secondo dati recenti della Commissione Europea, nel solo 2022 gli Stati membri hanno registrato una perdita stimata in circa 89 miliardi di euro derivanti da frodi IVA, delle quali una parte rilevante riguarda proprio l'ambito delle importazioni extra-UE. Tali pratiche rappresentano una significativa quota delle frodi IVA transfrontaliere e incidono direttamente sulla capacità degli Stati membri di garantire un adeguato livello di gettito fiscale.

Nell'analisi della Corte, emergono criticità sostanziali nei due principali regimi semplificati attualmente operativi:

  • Regime doganale 42 (RD42): consente l'importazione e la libera circolazione di merci extra-UE senza immediato pagamento dell’IVA, rinviando l’imposizione al paese comunitario di destinazione. Tuttavia, l'attuale quadro normativo evidenzia significative lacune nella regolamentazione dei rappresentanti fiscali e nella differente applicazione delle sanzioni amministrative e penali tra gli Stati membri.
  • Import One Stop Shop (IOSS): previsto per agevolare il commercio elettronico da Paesi terzi, permette di esonerare dal pagamento immediato dell'IVA in dogana, demandando il versamento tramite dichiarazione mensile. Questo regime è risultato particolarmente esposto ad abusi e frodi, a causa di controlli insufficienti e della limitata cooperazione tra autorità doganali e fiscali nazionali.

La Corte dei conti, esaminando i controlli svolti da alcuni Stati membri (Belgio, Irlanda, Francia, Italia, Slovenia), ha riscontrato un'insufficiente capacità amministrativa nell'identificare e prevenire comportamenti fraudolenti. Tra le criticità principali vi è la scarsa uniformità delle procedure operative, una debole collaborazione transnazionale e l'assenza di strategie efficaci di gestione del rischio, con la sola eccezione significativa del Belgio.

A fronte di tali risultati, la Corte suggerisce una serie di raccomandazioni volte a migliorare la protezione degli interessi finanziari comunitari. In particolare, si propone di rafforzare il quadro legislativo europeo per assicurare maggiore uniformità e cooperazione amministrativa tra Stati membri. Al tempo stesso, viene raccomandata una maggiore integrazione tra le autorità doganali e fiscali, potenziando il ruolo di Eurofisc per una più efficace prevenzione e repressione delle frodi.

La Commissione Europea ha accolto queste raccomandazioni, confermando il suo impegno attraverso il recente pacchetto legislativo "VAT in the Digital Age", che introduce strumenti avanzati per contrastare l'evasione IVA digitale e migliora significativamente il regime IOSS. Contestualmente, la prevista riforma doganale, con l'istituzione di una nuova Autorità Doganale Comunitaria e un sistema centralizzato per la gestione dei dati, mira a garantire una sinergia più efficace tra dogane e autorità fiscali.

Leggi il report della Corte dei Conti

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