Torna alle news di Delta

Francia: una manovra per salvare i conti pubblici

barnier

Il premier Michel Barnier ha presentato una manovra economica da 60 miliardi di euro per risanare i conti pubblici della Francia, definendola una misura di "rigore" e non di austerità. È la manovra più imponente degli ultimi decenni, resa necessaria dall’allarme lanciato dallo stesso Barnier: "La Francia è sull’orlo del precipizio". L’ex commissario europeo, 73 anni, ha sottolineato l’urgenza di riequilibrare i conti sotto l'occhio vigile di Bruxelles e dei mercati finanziari, con un deficit/Pil che ha superato il 6% nel 2024.

Barnier si è posto l’obiettivo ambizioso di ridurre il deficit di almeno un punto percentuale entro il 2025, per rientrare nel limite del 3% entro il 2029, due anni oltre il termine fissato dal precedente presidente Emmanuel Macron. Questa manovra cerca di rassicurare i mercati, preoccupati dall’aumento dello spread, che ha raggiunto 80 punti, quasi il doppio rispetto all’anno precedente.

Il piano approvato dal governo prevede tagli per 41,3 miliardi di euro e un aumento delle imposte per 19,3 miliardi. Le imprese sono tra le più colpite, con un "contributo eccezionale" sui profitti delle grandi aziende, quelle con un fatturato superiore a un miliardo di euro. Per le imprese più grandi, l'aliquota del contributo sarà del 41,2% nel primo anno e del 20,6% nel secondo. Sono previsti ulteriori aumenti di tasse che riguarderanno tutti i consumatori, incluse quelle sull'elettricità e un’imposta malus per le auto più inquinanti e i biglietti aerei.

Sul fronte dei tagli, il governo punta a ridurre le spese statali di 25,1 miliardi di euro e a risparmiare 14,8 miliardi nel sistema di welfare francese, la Sécurité Sociale. Anche gli enti locali e il settore sanitario saranno colpiti, con un taglio di cinque miliardi per le amministrazioni locali e una riduzione di 2.201 funzionari pubblici. La sanità dovrà risparmiare 3,2 miliardi attraverso una revisione dei ticket e un controllo più rigoroso sugli acquisti ospedalieri. Anche i pensionati subiranno conseguenze, con un rinvio di sei mesi per l’adeguamento delle pensioni all’inflazione.

La situazione economica della Francia è particolarmente critica: il debito pubblico ha raggiunto il 112% del Pil, uno dei livelli più alti in Europa. Secondo Pierre Moscovici, presidente della Corte dei Conti, questa è la legge di bilancio più importante dal dopoguerra. Ma il contesto politico è instabile, con Barnier alla guida di un governo di minoranza, sostenuto solo dai macronisti e dalla destra.

Il cosiddetto "Projet de Loi de Finances" (Plf) è ora al vaglio dell’Assemblée Nationale, dove sono già stati presentati oltre 1.700 emendamenti. Barnier ha aperto alla possibilità di concessioni, ma potrebbe essere costretto a ricorrere all’articolo 49.3 della Costituzione, che gli permetterebbe di far approvare la legge senza passare dal voto parlamentare.

Il malcontento cresce anche all'interno del mondo politico. L’opposizione accusa Emmanuel Macron di aver aumentato il debito pubblico di mille miliardi di euro durante la sua presidenza, complicando la situazione con crisi come quella dei "gilet gialli" e la pandemia. La sinistra chiede ora una commissione d'inchiesta sull’improvviso peggioramento del deficit, ipotizzando una manipolazione dei conti prima delle elezioni anticipate e della nomina di Barnier. Sorprendentemente, anche il premier si è detto favorevole a un’indagine: "Spero che la commissione d'inchiesta faccia chiarezza sullo scostamento di bilancio della Francia".

Fonte: La Repubblica Affari & Finanza 21/10/2024

Le Newsletter fanno parte dei contenuti
riservati agli Associati


Sei già associato a Delta?
Effettua il login