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Dazi, Bitcoin e Inflazione: l’incognita Trump sui mercati

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Se da un lato il presidente Trump ha promesso di trasformare gli Stati Uniti nella capitale globale delle criptovalute, dall’altro le sue prime mosse in ambito commerciale hanno scosso profondamente il settore.

L’entusiasmo iniziale degli investitori è stato evidente: il Bitcoin, alla vigilia dell’insediamento di Trump il 20 gennaio, ha raggiunto un massimo storico di 109.000 dollari, un chiaro segnale di fiducia nei confronti di politiche più favorevoli agli asset digitali. Tuttavia, l’idillio è durato poco.

A distanza di poche settimane, il valore del Bitcoin è sceso fino a 86.000 dollari, mentre altre criptovalute come Ethereum e Solana hanno subito perdite significative, con una riduzione complessiva della capitalizzazione del mercato crypto di 600 miliardi di dollari. Alla base di questa brusca inversione di tendenza vi è l’annuncio della nuova amministrazione di voler imporre dazi su Messico, Canada e Cina, un atto che ha generato timori sulle ripercussioni economiche globali.

L’incertezza dei dazi

Se da un lato i dazi sono stati a lungo un pilastro della politica economica di Trump, dall’altro la loro attuazione potrebbe esacerbare le tensioni internazionali, innescando ritorsioni da parte dei Paesi colpiti. La combinazione tra la guerra commerciale, l’aumento dell’inflazione e l’incertezza sui mercati ha creato un clima sfavorevole per gli investimenti ad alto rischio come le criptovalute.

L’avversione al rischio sta spingendo molti investitori a ridurre l’esposizione su asset digitali per orientarsi verso asset più stabili. Inoltre, la possibilità che l’Unione Europea venga anch’essa coinvolta in questa nuova ondata protezionistica aggiunge un ulteriore elemento di instabilità.

Il futuro delle Crypto

Il futuro del settore crypto sotto la presidenza Trump rimane incerto. Da un lato, l’istituzione di un gruppo di lavoro sui mercati degli asset digitali, guidato da David Sachs, suggerisce un’intenzione di regolamentare il settore in modo più strutturato. Dall’altro, la strategia aggressiva sui dazi rischia di minare la fiducia degli investitori.

Siamo solo all’inizio di una fase di forte turbolenza, in cui le scelte economiche e geopolitiche della nuova amministrazione avranno un impatto determinante sulla stabilità delle criptovalute e, più in generale, sull’intero ecosistema finanziario globale.