Torna alle news di Delta

Germania, parte la riforma fiscale più ambiziosa dal 2008: un taglio strutturale per rilanciare economia e investimenti

fisco Germania

Con un piano di ampio respiro e forte impatto sistemico, la Germania dà ufficialmente il via a una delle più rilevanti riforme fiscali dell’ultimo ventennio. Il cuore del pacchetto, approvato a giugno dal Bundesrat, è una progressiva riduzione dell’imposta federale sui redditi societari, che entro il 2032 passerà dal 15% attuale al 10%, segnando una svolta simbolica e strategica nella politica fiscale tedesca.

Un’aliquota federale al 10% entro il 2032: svolta storica per le imprese

La misura più attesa è la graduale riduzione dell’imposta sulle società (Körperschaftsteuer), che scenderà dell’1% l’anno tra il 2028 e il 2032. La riforma prevede anche un allineamento della sovrattassa di solidarietà (Solidaritätszuschlag), che accompagnerà proporzionalmente la discesa dell’aliquota principale. Si tratta di un’operazione che non solo incide sulle percentuali, ma semplifica anche il quadro normativo di riferimento, riportando la fiscalità d’impresa tedesca su binari più competitivi a livello internazionale.

Le aliquote effettive saranno quindi:

  • 2027: 15% + sovrattassa = 15,825%

  • 2028: 14% + 0,77% = 14,77%

  • 2029: 13% + 0,715% = 13,715%

  • 2030: 12% + 0,66% = 12,66%

  • 2031: 11% + 0,605% = 11,605%

  • 2032 e oltre: 10% + 0,55% = 10,55%

Aliquota locale invariata: sfida ai Comuni per una concorrenza fiscale interna

A completare il quadro rimane l’imposta sul commercio (Gewerbesteuer), stabilita a livello comunale, che varia mediamente tra il 7% e il 17%. In media, le aziende tedesche pagano circa il 14% di imposta locale, ma con picchi più elevati in grandi città come Monaco e Francoforte. La riforma non tocca questo livello di tassazione, aprendo però un dibattito implicito: i Comuni saranno chiamati a interrogarsi sulla propria leva fiscale per restare attrattivi in un contesto nazionale che cambia.

Ammortamenti accelerati: un booster fiscale per investimenti e rinnovo tecnologico

Parallelamente, il pacchetto prevede importanti misure per incentivare gli investimenti. Dal 1° luglio 2025 al 31 dicembre 2027, le imprese potranno accedere a un regime di ammortamento accelerato del 30% annuo per beni strumentali, tra cui macchinari, impianti e veicoli aziendali. In pratica, il deprezzamento sarà calcolato in modo decrescente, permettendo una rapida deduzione fiscale dei costi d’investimento già nel primo anno.

Spinta alla mobilità elettrica: super-ammortamento al 75% per i veicoli a zero emissioni

Sul versante della transizione ecologica, il Governo prevede una misura specifica per il rinnovamento della flotta aziendale: per i veicoli elettrici acquistati dal 30 giugno 2025 al 31 dicembre 2027, sarà possibile applicare un ammortamento del 75% nel primo anno fiscale. Inoltre, il limite massimo di spesa incentivabile sale da 70.000 a 100.000 euro, ampliando la platea dei veicoli fiscalmente agevolabili.

Incentivi alla ricerca: detrazione potenziata fino a 12 milioni di euro

Infine, il pacchetto interviene anche sulla promozione della ricerca e sviluppo. A partire dal 2026 e fino al 2030, il bonus ricerca sarà ampliato, innalzando da 10 a 12 milioni di euro l’importo massimo ammissibile per la deduzione delle spese sostenute. Inoltre, il Governo tedesco intende ampliare l’elenco delle attività eleggibili per il beneficio, aprendo a nuove categorie di innovazione, con particolare attenzione a digitalizzazione, intelligenza artificiale e transizione green.

Con questa riforma, Berlino punta a rafforzare la competitività fiscale e industriale del Paese, favorendo un ambiente più attrattivo per capitali e imprese. La riduzione dell’imposta sui profitti, unita agli incentivi su investimenti e ricerca, rappresenta una strategia sistemica per accompagnare la Germania nella nuova fase dell’economia post-industriale: più digitale, sostenibile e orientata all’innovazione.

Resta da capire se le autorità locali seguiranno l’esempio del Governo federale e avvieranno, a loro volta, una fase di “fiscalità smart” anche a livello municipale. In ogni caso, la direzione è tracciata: la Germania intende rimanere uno dei principali hub fiscali industriali d’Europa, ma con una visione rinnovata e più dinamica.

Le Newsletter fanno parte dei contenuti
riservati agli Associati


Sei già associato a Delta?
Effettua il login