Torna alle news di Delta

Fisco, sviluppo e sostenibilità: il bilancio 2024 dell’iniziativa “Tax for SDGs”

In un mondo ancora alle prese con crisi ambientali, debito crescente e disuguaglianze profonde, la domanda più urgente che i Paesi in via di sviluppo pongono alla comunità internazionale è: come finanziare il progresso senza aggravare le disuguaglianze? È da questa sfida che nasce l’iniziativa Tax for SDGs, promossa dal Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) con il supporto dell’OCSE e dei governi di Finlandia e Norvegia.

Il fisco come leva per promuovere gli obiettivi di sviluppo sostenibile: questo, quindi, lo scopo principale della Tax for sustainable development goals initiative, nata nel 2022 per opera dell’Undp (United nations development programme), il Programma delle Nazioni unite per lo sviluppo.

Nel Rapporto annuale 2024, pubblicato l’11 giugno 2025, il programma presenta i risultati raggiunti in 25 Paesi partner, con un impatto crescente in aree cruciali: mobilitazione delle risorse interne, digitalizzazione, contrasto all’evasione e all’elusione fiscale, riforme ambientali e promozione dell’equità di genere.

Tassazione come leva di sviluppo

L’iniziativa “Tax for SDGs” va oltre il concetto tradizionale di imposizione fiscale: non si tratta solo di raccogliere entrate, ma di riformare i sistemi fiscali per renderli equi, trasparenti e allineati agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs). Tra gli strumenti centrali figura lo SDG Taxation Framework (STF), uno strumento diagnostico innovativo adottato da 16 nuovi Paesi nel 2024, che ha portato alla revisione di politiche fiscali, come l’introduzione di tasse su zuccheri e prodotti nocivi, l’analisi del “tax gap”, e riforme in ottica di equità di genere.

Risultati e impatto

  • 2.858 funzionari pubblici formati in 123 amministrazioni fiscali e ministeri.

  • 374 funzionari specializzati nei processi di allineamento fiscale con gli SDGs.

  • 25 nuovi programmi avviati dal progetto “Tax Inspectors Without Borders” (TIWB), che ha già contribuito a mobilitare 2,4 miliardi di dollari di entrate aggiuntive nei Paesi in via di sviluppo.

  • Progressi nella digitalizzazione in Armenia, Namibia, Libano, Togo e Seychelles, con l’attivazione di piattaforme elettroniche e modelli di gestione del rischio.

Focus regionali e casi studio

Il report dedica ampio spazio alle esperienze locali. In Armenia, l’aumento delle accise sul tabacco, ispirato alle raccomandazioni dell’STF, genererà circa 130 milioni di dollari nel triennio 2024-2027. In Zimbabwe, la tassa sullo zucchero contribuirà con 20 milioni di dollari l’anno alla sanità pubblica. In Sri Lanka, è stato condotto il primo sondaggio nazionale sulla percezione dei contribuenti.

Verso un'architettura fiscale globale più inclusiva

Uno degli obiettivi strategici del 2024 è stato anche quello di rafforzare la voce dei Paesi in via di sviluppo nei forum globali sul fisco. L’iniziativa ha fornito supporto tecnico all’Egitto nella stesura della convenzione ONU sulla cooperazione fiscale internazionale, e ha promosso eventi ad hoc sul legame tra finanza pubblica, genere e sviluppo, in sedi come Istanbul, Amman, New York e Kigali.

Il futuro: digitale, equo, sostenibile

Guardando al 2025 e in vista della 4ª Conferenza Internazionale sul Finanziamento dello Sviluppo (FfD4), l’UNDP ribadisce che il fisco non è solo uno strumento tecnico, ma una leva di giustizia, fiducia e crescita inclusiva. Le sfide restano enormi – tra cui la chiusura del gap annuale di 4,3 trilioni di dollari per gli SDGs – ma l’esperienza maturata con “Tax for SDGs” mostra che le riforme fiscali possono trasformare profondamente il futuro dei Paesi, delle persone e del pianeta.

Scarica il documento

Le Newsletter fanno parte dei contenuti
riservati agli Associati


Sei già associato a Delta?
Effettua il login