Torna alle news di Delta

Fiscalità Internazionale: le novità dopo il via libera del Consiglio dei Ministri

fiscalità internazionale

Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il decreto legislativo attuativo della riforma in materia di fiscalità internazionale. Il via libera del CDM si concentra su diversi aspetti chiave, tra cui la definizione di residenza fiscale, il trattamento degli impatriati e il trasferimento delle attività economiche.

Residenza Fiscale: un cambiamento di prospettiva

Una delle modifiche più significative riguarda la definizione di residenza fiscale per le persone fisiche. Il tradizionale criterio civilistico del domicilio è stato sostituito da un approccio più sostanziale. Ora, il domicilio è identificato come il luogo dove si sviluppano principalmente le relazioni personali e familiari del contribuente, integrato dalla presenza fisica nel territorio dello Stato. Tuttavia, il criterio civilistico della residenza rimane immutato, creando così un sistema ibrido di valutazione. Questi criteri devono essere verificati per la maggior parte del periodo d'imposta, compresi i periodi non consecutivi, e le frazioni di giorno sono considerate nel computo dei giorni.

Per le persone giuridiche, la residenza è ora regolamentata attraverso tre criteri alternativi: la "sede legale", la "sede di direzione effettiva" e la "gestione ordinaria in via principale". Questa pluralità di criteri offre una flessibilità che consente alle imprese di adattarsi alle loro esigenze specifiche.

Lavoratori impatriati: un regime agevolato

Un'altra novità significativa riguarda i lavoratori dipendenti o autonomi che trasferiscono la propria residenza fiscale in Italia. Dal 2024, essi potranno beneficiare di un regime agevolato della durata massima di 5 anni. Questo regime prevede una riduzione della tassazione del 50%, con un limite di reddito agevolabile fino a 600.000 euro. I beneficiari devono possedere elevati qualifiche o specializzazioni e non devono essere stati residenti in Italia nei tre periodi d'imposta precedenti al trasferimento della residenza.

Trasferimento delle attività Economiche: sostenibilità e continuità

Il decreto incentiva il trasferimento delle attività economiche in Italia, offrendo agevolazioni fiscali nel periodo d'imposta del trasferimento e nei cinque periodi successivi. Tuttavia, è previsto il recupero del beneficio in determinate condizioni, ad esempio, nel caso in cui l'attività trasferita venga successivamente spostata. Va notato che le attività esercitate nel territorio italiano nei 24 mesi antecedenti il trasferimento non sono idonee per queste agevolazioni.

Global Minimum Tax: un'armonizzazione della fiscalità internazionale

Il decreto recepisce la direttiva UE n. 2022/2523, implementando un'approccio comune internazionale per l'imposizione minima globale. Ciò include un'impresa minima nazionale per tutte le imprese localizzate in Italia appartenenti a gruppi multinazionali o nazionali soggetti a bassa imposizione. Si introduce anche un regime sanzionatorio per la violazione degli adempimenti relativi all'imposizione minima. Questa mossa allinea l'Italia agli standard internazionali, promuovendo una tassazione più equa a livello globale e scoraggiando pratiche di elusione fiscale.

Reshoring: incentivi per lo sviluppo economico

Infine, il decreto introduce norme per gli aiuti di Stato, creando un nuovo quadro giuridico di riferimento per una politica di incentivi fiscali compatibile con la disciplina europea. L'obiettivo è garantire alle imprese la certezza del regime di favore accordato e semplificare il sistema di agevolazioni fiscali per il Mezzogiorno, promuovendo così lo sviluppo economico in questa regione.

 

Le Newsletter fanno parte dei contenuti
riservati agli Associati


Sei già associato a Delta?
Effettua il login